Le Surte

  • Storia:

Il Comune di San Martino Sannita (BN) è costituito da 6 frazioni: San Martino capoluogo, Cucciano, Lentace, Mancusi, San Giacomo e Terranova.
Dal Medioevo fino alla formazione del Comune, le frazioni costituivano entità amministrative a sé stanti, dette università, con i suoi vari organi e servizi.

La storia del Comune di San Martino Sannita è, perciò, in gran parte, la storia delle singole frazioni, i cui avvenimenti e rapporti feudali molto spesso s’intrecciano,
accomunando gli abitanti di una o più università, per alcuni periodi, alla stessa sorte e nello stesso feudo.
Per questo motivo la delineazione del profilo storico di ogni paese è distinta fino alla costituzione del Comune di San Martino Ave Grazia Piena (A.G.P.), avvenuta nel 1865. Variamente dislocate sulle ridenti e verdeggianti colline che sovrastano a sud-ovest San Giorgio del Sannio, le varie borgate si presentano al visitatore nettamente separate le une dalle altre e dal capoluogo, cosicché l’idea che ne deriva è quasi quella di una confederazione di comunità. Ciò trova corrispondenza nelle origini e nella storia dei luoghi. La dislocazione del territorio fa giustamente immaginare le lontane origini sannite dei borghi, sorti secondo il caratteristico modo di abitare vicatim, cioè villaggi sparsi, del popolo sannita. Le tracce storiche più significative riportano al Medioevo.

Documenti storici del 1320 fanno menzione di Coccianum, ma anche di Lentacium e Festulare.

Cucciano (Coccianum) è la frazione più antica, come testimoniato, tra l’altro, da una vetista chiesa che corrisponde, forse, a quella di Santa Maria in Cucciano del XII secolo e nel cui interno si possono ammirare alcuni buoni affreschi eseguiti da un certo De Carlutius Neapolitanus nel 1598 ed altri antecedenti di autore ignoto.
San Giacomo occupa un pianoro attiguo all’antico Festulari il cui nome, oggi, è rimasto ad una contrada campestre dove probabilmente sorgeva il sito.
Il nuovo insediamento nacque intorno alla chiesa di San Giacomo Apostolo, divenendo significativo in epoca tarda; se ne fa menzione in un documento del 1598.

Lentace (Lentacium), importante baronato in epoca feudale, è la frazione più piccola: in cima alla sua collina sorge la solitaria chiesetta, divenuto oggi santuario, di San Michele Arcangelo e da quel luogo si gode di una vista mirabile. San Martino nei documenti del 1320 non è menzionata, ma si parla della chiesa di San Martino in Cucciano in una bolla del 1139. Probabilmente in quell’epoca non vi era ancora un agglomerato urbano significativo intorno ad un luogo di culto importante.
Però tale luogo stimolò via via la crescita del villaggio tanto che in una verifica storica del 1507 San Martino è menzionato distintamente da Cucciano.
Mancusì (Casale Mancusii) con la sua piazzetta dal tiglio secolare, era in origine un casale piuttosto grande con numerose famiglie: una di queste è fregiata dal titolo di duca. Terranova, come dice il nome, è la frazione più nuova. Il borgo nacque man mano, arroccato sulla collina, intorno al convento costruito dopo il 1345 dai monaci benedettini Virginiani e dichiarato Monastero Grangia Montis Virginis nel 1611.  In epoca medioevale, queste contrade subirono diversi passaggi feudali, essendo di continuo sottoposte e soggette al potere ecclesiastico ed a quello dei signorotti delle varie epoche. Con l’abolizione dell’ordinamento feudale del 1806 e l’istituzione del circondariato di San Giorgio la Montagna (San Giorgio del Sannio), San Martino, Lentace, Mancusi, Terranova, San Giacomo e Cucciano divennero comuni autonomi, ciascuno con la propria amministrazione, il proprio registro di stato civile, il proprio cimitero. Le sei entità amministrative rimasero separate, fino alla costituzione, nel 1865, del municipio di San Martino Ave Grazia Plena (A.G.P.), risultando così una federazione di comuni secondo l’antica formula politica del popolo sannita.
Questa denominazione, sebbene fosse stato abolito l’ordinamento feudale il 2 agosto 1806, con la soppressione del feudo di Montevergine e della commenda dell’Annunziata di Napoli (di cui l’A.G.P. era imposizione) il Comune dovette mantenerla fino al 1872, quando assunse la denominazione di “Sannita”, con il Decreto di Vittorio Emanuele II del 31 dicembre 1872. La nuova denominazione si richiamava alle antiche primavere italiche, alla libertà, alla fierezza ed alla gioia di vivere dei Sanniti.

Invece i nomi delle altre frazioni restarono immutati, non essendo motivi storici per
cambiarli.

  • La Natura

Il territorio del Comune di San Martino Sannita si caratterizza per un insieme unico di risorse paesaggistiche ed ambientali. Infatti la parte alta del territorio comunale, ricade ilei sito d’importanza comunitaria “Bosco di Montefusco Irpino” così come riportato dal Decreto Ministeriale 3 aprile 2000 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n065 del 22 aprile 2000 “Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE classificato con codice IT8040020. Si tratta di un sito, a cavallo delle province di Avellino e Benevento, ricompreso nei comuni di San Nicola Manfredi, San Martino Sannita in provincia di Benevento, Montefusco Irpino, Torrioni e Santa Paolina in provincia di Avellino; avente un’estensione di circa 713 ha di cui 320 nel territorio di San Martino Sannita con una variazione altimetrica che va dai 400m s.l.m. ai 757m s.l.m.

Il Sito è caratterizzato dalla presenza di colline appenniniche, inframmezzate da piccoli corsi d’acqua, su un substrato argilloso e arenaceo di origine pliocenica appartenenti alle unità di Altavilla. Su queste superfici si sviluppano estesi boschi cedui di castagno, frammisti a Quercus ruber. Ricca e varia è la presenza di fauna all’interno del SIC, grazie alla ricchezza degli habitat, estesissime aree di vegetazione arborea, zone umide quali stagni e torrenti. Tra i mammiferi va senz’altro compreso il Ferro di cavallo maggiore, il Ferro di cavallo minore, il Vespertilio maggiore, il Vespertilio minore ed il Rinolfo minore.
E segnalata la presenza del gatto selvatico. Tra i rettili il Biacco, il Cervone ed il Ramarro. Tra gli anfibi la Salamandra pezzata, la Rana appenninica ed il Tritone crestato italiano. Importante è l’aviofauna; si segnalano l’Averla piccola (nidificante), la Tortora ed il Tordo bottaccio.
L’entomofauna del SIC, infine, presenta entità di particolare pregio come il Lepidottero Bianconera italiana ed il Coleottero Cerambice della quercia.
Tra le tante altre specie di insetti presenti nel SIC, l’Odonato Sympecma fusca, tipico delle acque ferme, ed il Coleottero Lucanus tetrodo rinvenibile principalmente nei boschi maturi di latifoglie. In ogni caso un’elevata biodiversità delle comunità di insetti, in particolare di coleotteri, è un prezioso elemento indicatore di un buono stato di conservazione dei boschi di Castagno. Nel sottobosco si trovano asparagi, fragole selvatiche, more di rovo e funghi. I percorsi nel verde Varia ed articolata è l’offerta della sentieristica. Essa offre l’opportunità di esplorare e vivere le ricchezze naturali nel loro splendore e di godere di aria pura ed incontaminata, Tutti i sentieri, per una lunghezza complessiva di 6452m, ricadono all’interno dell’area SIC nel cuore della zona chiamata “Le Surte”:
In particolare abbiamo:
– Sentiero “Capuozzi” della lunghezza di 560m;
– Sentiero “Surte delle Donne” della lunghezza di 590m;
– Sentiero “Lavarone” della lunghezza di 1129m;
– Sentiero “Gammone” della lunghezza di 977m;
– Sentiero “Barricelli” della lunghezza di 690m;
– Sentiero “Arenella” della lunghezza di 842m;
– Sentiero “Acquolella” della lunghezza di 850m;
– Sentiero “Reaite” della lunghezza di 322m;
– Sentiero “Boschegne” della lunghezza di 1250m.

  • Feste e tradizioni

Festa di Santa Maria di Costantinopoli
Il martedì dopo Pasqua e il martedì dopo Pentecoste, gli abitanti di San Martino Sannita festeggiano la Madonna di Costantinopoli, rappresentata in un antico quadro che si conserva nella chiesa di San Gennaro presso la frazione Terranova.

Festa di San Michele Arcangelo
Si festeggia 1’8 maggio ed il 29 settembre presso il santuario di San Michele Arcangelo alla frazione Lentace.

Festa dell’ Assunta
Si festeggia il 15 agosto presso la chiesa di San Martino Vescovo.

Festa della Madonna del Rosario
Si festeggia la prima domenica di ottobre, quando gli abitanti della zona, e non solo, si ritrovano presso il Santuario Mariano di Cucciano per venerare l’antica statua.

Festa del Santo Patrono San Martino Vescovo
Si festeggia 1’11 novembre, la comunità si riunisce presso l’omonima chiesa per esprimere la propria devozione al Santo. Suggestiva la tradizionale processione dell’antica statua rappresentante il giovane Martino a cavallo, mentre dona parte del suo mantello ad un povero.

  • Chiese e monumenti

Santuario della Madonna del SS. Rosario (Cucciano)
Santuario del Colle dell’Angelo (Lentace)
Chiesa di San Martino Vescovo (San Martino)
Monastero Benedettino del XVll secolo (Terranova)
Chiesa di San Michele Arcangelo (Lentace)

  • Manifestazioni ed eventi

Sagra del “Paparulo ‘mbuttito” (Peperone ripieno) dal 1992 si svolge il 13 agosto alla frazione San Martino. Naturalmente oltre ai peperoni si possono gustare altre pietanze del luogo come le orecchiette al sugo “Tracchiolelle” e la caratteristica salsiccia alla brace “a vrace”.
Gran Premio “Sciarrettelle”, gara cronometrata di velocità con vecchi e grezzi mezzi di trasporto, realizzati con assi di legno e cuscinetti a sfere, denominati sciarrettelle, che si svolge la prima domenica di settembre.

  • Come arrivare

Per i veicoli provenienti da Roma, Autostrada A I Napoli – Milano, uscire a Caianello e percorrere la strada statale 372 “Telesina” (Caianello – Benevento); poi percorrere il raccordo autostradale A16, uscita San Giorgio del Sannio. Seguire la segnaletica per San Martino Sannita.
Per i veicoli provenienti dall’Autostrada AI6 (Napoli – Bari), fino all’uscita Benevento. Percorrere poi il raccordo A16 – BN fino all’uscita di San Giorgio del Sannio.
Per i veicoli provenienti da Napoli e Caserta, percorrere la strada statale 7 Appia. Imboccare poi il raccordo A 16 – BN tino all’uscita di San Giorgio del Sannio.

  • La nostra Pro Loco:

L’Associazione Turistica Pro Loco Le Surte è stata costituita in data 27 settembre 2001 presso lo studio del notaio Vito Antonio Sangiuolo in Benevento ad opera dei sig.ri Bruno Antonio, Capozzi Maria Giuseppina, Francesca Daniele, Frasciello Lucia, Lepore Maria, Palomba Antonio, Perriello Pasqualina, Salerno Lina e Palomba Carlo.

Il primo presidente è stato il sig. Carlo Palomba, in carica dal 2001 al 2004, il successore è stato il sig. Giovanni Lucariello, in carica dal 2004 a novembre 2019 e l’attuale presidente è il sig. Vincenzo Pecoriello da novembre 2019 ad oggi.

Durante questi venti anni di vita della Pro Loco, la stessa ha organizzato oltre 100 manifestazioni che hanno interessato:

– l’ambito culturale, tra cui si ricordano le varie rassegne cinematografiche e teatrali;

– l’ambito sportivo, tra cui si ricordano gare di mountain bike e su strada, tornei di calcio a cinque, la rievocazione dei vecchi giochi del passato con la gara delle    sciarrettelle giunta alla XVII edizione;

– l’ambito enogastronomico con la sagra del paparulo ‘mbuttito giunta alla XXVII ed i mercatini di prodotti tipici locali.

 

  • Articolo:
  1. Articolo 1
  2. Articolo 2
  3. Articolo 3
  4. Foto 1
  5. Foto 2
  6. Foto 3

Indirizzo:

Via Carmine Fioretti n. 2 – 82010  San Martino Sannita (Bn)

Contatti: 

e-mail: sanmartinosannita@unplibenevento.it

telefono:  3383626907

Pagine social ufficiali: 

https://it-it.facebook.com/ProLoco-Le-Surte-338551596345776/