Alla riscoperta della territorialità, del senso di appartenenza e del patrimonio Sannita

Paduli lì,21/12/2021

Alla riscoperta della territorialità, del senso di appartenenza e del patrimonio Sannita

a cura di Barbara Minicozzi

 

“Un popolo senza la conoscenza della propria storia, origine e cultura è come un albero senza radici”.

 Erodoto ci ricorda quanto il legame con la propria terra sia radicato in ognuno di noi.

Poesia, arte, fotografia. In tanti modi si cerca tutt’oggi di lasciare un segno indelebile, un ricordo, una memoria che sappia incidere i nostri cuori.

 

“Poiché, se si proponesse a tutti gli uomini di fare una scelta fra le

varie tradizioni e li si invitasse a scegliersi le più belle, ciascuno, dopo

opportuna riflessione, preferirebbe quelle del suo paese: tanto a ciascuno

sembrano di gran lunga migliori le proprie costumanze.”

 

Il grande poeta Gabriele D’Annunzio decantava la bellezza del paesaggio sannita dinanzi all’immensità della Dormiente del Sannio. In questo percorso, un ruolo fondamentale di rivalutazione territoriale è svolto dalle Pro Loco sannite.

L’articolo 9 della Costituzione italiana afferma: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” La tutela della propria terra risulta avere non solo un valore morale e affettivo, bensì anche un valore giuridico.

La tutela dell’ambiente trova esplicito riferimento nell’ art. 37 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Il paesaggio identifica il cd. ambiente visibile, vale a dire gli aspetti del rapporto fra uomo e natura che si estrinsecano nella forma del territorio. Infine, i beni culturali, che compongono il patrimonio storico e artistico nazionale, sono tutti quei beni mobili e immobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla legge quali testimonianze aventi valore di civiltà.

Il Sannio è una perla del Belpaese, uno scrigno di beni materiali e immateriali che la mission delle Pro loco risalta e rivaluta quotidianamente.

L’anima di tutto il Comitato Provinciale “brucia” per le proprie radici, dalle Chiese , alle Piazze, alle poesie e ai canti locali, alla memoria di racconti decantati con l’odore di caldarroste nell’aria.

Leopardi scriveva:
Una volta arrivati sulla vetta ci siamo voltati, e ci si è presentata una bellissima vista. L’atmosfera splendidamente chiara; il cielo azzurro intenso; le valli profonde; i profili selvaggiamente frastagliati; i cumuli di detriti ammassati nel corso dei secoli; le rocce dai colori vividi, in contrasto con le quiete montagne innevate; tutto questo insieme creava uno scenario che nessuno avrebbe potuto immaginare.

Le nuove generazioni spesso sono poco ancorate alle proprie radici e al meraviglioso patrimonio artistico-culturale che tutti ci invidiano. Le Pro loco, come tutte le varie associazioni locali, svolgono una mission di estrema importanza: far conoscere ciò che sembra invisibile agli occhi.

L’attuale iperglobalizzazione, lo sviluppo tecnologico, il cyber spazio hanno condotto spesso le nuove generazioni ad un forte disinteresse verso la storia del proprio contesto locale. Tuttavia un faro, nel Sannio come in tutta Italia, sono le Pro loco che accompagnano vecchie e nuove generazioni nella riscoperta della territorialità, del senso di appartenenza e della valorizzazione del patrimonio Sannita.

La pandemia purtroppo ha inciso una cicatrice profonda nei cuori delle Pro Loco e dei loro soci, abituate a vivere ed agire sul territorio. La speranza non deve spegnersi e questo periodo difficile deve essere solo un monito per il futuro, per non arrendersi ma continuare, insieme, ad essere il simbolo della rappresentatività territoriale, dei valori genuini che ci caratterizzano, lavorando sinergicamente come humus della promozione turistica ed etica delle nostre terre.